LA STRADA DI CASA di Franca Berti
LA STRADA DI CASA
di Franca Berti
Ediz. Illustrata – pp. 176 – Prima pubblicazione: settembre 2025
«Con questa raccolta di brevi racconti, Franca rincorre con la memoria il tempo della sua infanzia. Quello delle Case Nuove prima e di Miniera [un piccolo paese dell’entroterra riminese] poi, dove ha vissuto, rappresentava nell’insieme un piccolo mondo a sé stante, quasi fosse un’isola senza alcun mare. L’attività mineraria, pure nel difficile contesto in cui veniva svolta, rappresentava da secoli l’approdo economico per centinaia e centinaia di uomini che, sfidando ogni giorno un destino già severo e ingeneroso, trovavano in quel duro lavoro il minimo necessario per garantire la sopravvivenza alle loro famiglie. Si era venuta a consolidare, con il tempo, una consapevole tradizione che avvicinava le persone al lavoro della miniera, quasi fosse un percorso già dettato e scritto per coloro che nascevano da quelle parti. È quello il mondo in cui si muovono leggeri i ricordi dell’autrice; i famigliari, i parenti, i luoghi, gli amici, gli avvenimenti ed i suoi sogni di giovinetta. Come accade per fortuna a molti giovani, Franca vive intensamente il tempo della sua adolescenza, ed assapora in ogni momento il gusto di una vita giovane e spensierata, fino a quando, un triste giorno, sogni e speranze vengono brutalmente spezzati dalla prematura scomparsa del padre appena trentottenne. Il vuoto lasciato da Ettore, getta sulla giovane famiglia il velo triste di un lacerante dolore che nessuno e nulla avrebbero potuto lenire.
Franca, pur adolescente, essendo la più grande dei figli, vive quella tragedia con ancor maggiore senso di impotenza nei confronti di quel destino avverso. Quanto dolore e quanta rabbia volgere lo sguardo su sorelle e fratelli più piccoli nella famiglia, che ai suoi occhi appaiono ancora più fragili e indifesi. […] Poi un giorno, afferrate carta e penna, comincia a scrivere e con lo scritto prendono corpo quei lontani ricordi ancora ombrati di dolore. […]».
(Tratto dalla Prefazione di Marco Davide Cangini)